Fratture di polso, metacarpi o falangi

Che cos’è una “frattura”

La frattura è normalmente frutto di un trauma e può essere scomposta (se le parti non sono in asse) o composta (se i frammenti rimangono sullo stesso asse). Quando il tessuto muscolare o cutaneo non presentano lacerazioni o ferite la frattura è “chiusa”, quando un moncone lacera la cute la frattura si dice “esposta” e può presentare il rischio di infezione.

La frattura del polso o delle dita è relativamente comune a qualsiasi età. Normalmente si manifesta con dolore violento, deformazione dell’arto, gonfiore, incapacità di movimento e funzionale, tumefazione ed ecchimosi. Per la diagnosi è sufficiente una radiografia.

 

Come si cura

Se la frattura è composta e stabile o è stata ridotta può essere sufficiente utilizzare un tutore chiuso o un apparecchio gessato. Se la frattura è scomposta i capi ossei possono essere mantenuti nella corretta posizione mediante l’utilizzo di fili di metallo o di viti. Altri casi richiedono un intervento chirurgico e l’ausilio di mezzi di sintesi (fili, viti o placche) che stabilizzando l’osso, a volte consentono di non utilizzare una immobilizzazione postoperatoria.
Quando il trauma è particolarmente grave e manca una parte di osso o la frattura non può essere riparata direttamente, è necessario ricorrere ad un innesto di osso prelevato da un’altra parte del corpo.